e le ballerine

Art is not what you see, but what you make others see
(Edgar Degas)

Il giorno dopo la ricreazione all’Orsay, mercoledì 3 novembre 2010, siamo andati a salutare Degas (e Dalida e Nijinski) nel pittoresco cimitero di Montmartre,

colorato di autunno sotto la strana sopraelevata che lo attraversa, tra foglie gialle e corse di nuvole incantate.


Spettacolare anche la salita dal metrò, con pareti dipinte che facevano volare i passi sui tanti gradini (Sandro invocava già la funicolare, ma neanche dopo l’abbiamo presa, percorso tutto a piedi per non perdere un solo scorcio o respiro del più desiderato tra i luoghi fino a quel viaggio soltanto sognati).

E, dopo i pittori in piazza (davvero carina place du Tertre)

e i giochi da lì a qui

e il Sacré-Coeur (imponente, ma deludente, specialmente all’interno, dopo Notre-Dame, anche se spettacolare per la vista dall’alto)

e i ristoranti che ristoravano l’animo anche solo a guardarli da fuori

(ce n’era pure uno con il mio nome),

la visita d’obbligo (di giorno, però) al quartiere un po’ porno: Pigalle e il celeberrimo Moulin Rouge, con un lieve imbarazzo, ma ben scortata e serena comunque (le donne, a Parigi, possono girare anche da sole la sera, in una città piena di luci, davvero viva… più libertà, senza le paure inevitabili qui).

E, finalmente, a cena in un dipinto di Manet

 (foto scattata da una signora inglese a tavola con noi e con uno scozzese)

al Bouillon Chartier: cibo tipico, prezzi modici, bolgia all’interno e fila infinita all’esterno…con un dessert per gli occhi, all’uscita, più goloso di qualsiasi mousse au chocolat, per me:

  [à Paris 5]

18 pensieri su “e le ballerine

  1. anch’io ricordavo 🙂 quast’anno, poi si usano davvero tante scarpe colorate… ballerine comprese… sarà il caso di comprarne un altro paio? 🙂

    • capiteranno doppioni, in tutti i sensi… qui (perché alcune immagini e impressioni non mi andava di farle sparire) e a Parigi (ci mancava la Défense e Versailles, ma torneremo anche nei luoghi ormai cari) . Forse anche di ballerine

  2. Sono stato due volte a Parigi, ma è stato una vita fa, non tanto in senso temporale. Mi è piaciuta davvero molto ma devo confessare che il ricordo più vivo è quello del mal di piedi!

    • allora sarai solidale con il mio sposo affaticato… si è fatta pure una litigata un giorno, dopo la Bastille non voleva cercare con me la chiesetta di Saint Julien le Pauvre, poi si è arreso col fiatone nel Boulevard Saint-Germain

      • La prima volta a Parigi, io e la mia ex, ci siamo davvero massacrati e siamo crollati (forse l’ultimo giorno) al Louvre, rimasti non so quanto tempo su di una panchina in uno dei tanti corridoi pieni di quadri. La seconda volta siamo stati più previdenti e quando potevamo abbiamo preso la metro, l’autobus, programmato una giratina sulla Senna, etc ed i problemi deambulatori sono stati quelli normali per un gita turistica 🙂

  3. Adesso ho visto meglio, CATE: si, la foto c’è però mi aveva “distratto” Sandro che leggeva sto giornale di lotta e di protesta….^_^ D’altra parte le foto sono davvero tantissime :))) Se le scarpe costano poco verrò a comprarle a Parigi…
    Bacio democratico :*

    • no, le scarpe costano tanto nei negozi belli… le ballerine a poco prezzo le ho trovate da (indovina?) un cinese nel quartiere les Halles

      (tante foto, troppe, lo so… e non sai quante ne scarto ogni volta!)

  4. Ma perché li vuoi levare? Vengono dietro da un copia e incolla?
    Comunque dopo il Bouillon Chartier ti dò un’altra dritta: Bofinger. Sta proprio a un passo da Place de la Bastille, ma è OBBLIGATORIO prenotare. Lo si può fare on line, anche con largo anticipo. Io lo farei da Firenze e, se posso darti un consiglio, prenotate per un orario tipo le 19.30. Starete più tranquilli e vi godrete un bellissimo salone Liberty. Più tardi diventa invivibile

    • no, sono suggerimenti di wordpress ( Recommended Links).. una volta ho cliccato su “apply all” e non riesco a disinserire ‘sta cosa, mi viene da ridere

      Mi segno, invece, i tuoi suggerimenti, mi attira soprattutto il cous cous nel Marais
      (anche la cioccolata da Angelina, eh)

  5. E ancora: una cioccolata da Angelina, in Rue de Rovoli, sotto i portici davanti alle Tuillerie, subito dopo Place de la Pyramide. Credevo che più buona al mondo fosse da Revoire, finché non sono stata da Angelina!

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